[reviews]
afe056lcd |
sound
and silence
[![]() webzine, italy, august 2004 |
Ci perdoni il lettore per la nostra insistenza, ma dobbiamo tornare a parlare di iXem, un evento che ha rappresentato ben poco nel grande universo della musica ma ha rimbombato come un enorme boato nel ‘piccolo mondo’ della musica indipendente italiana. (...) Tutto ixemiano è l’iter che ha portato alla produzione de “La vera macchina d’argento”: l’autore è uno degli elementi che più ha lavorato alla strutturazione di iXem e le etichette coproduttrici, due marchi storici nel settore della (mani)fattura in CD-R, sono dirette da Andrea Marutti e Logoplasm, entrambi impegnati in iXem fin dalle prime battute. Alcuni di voi già conosceranno Luca Sigurtà, per la partecipazione ad alcune compilation in rete se non per i dischi autoprodotti pubblicati in precedenza, e avranno già apprezzato la sua scarna poetica che non pochi punti di riferimento ha nei lavori di Bernhard Günter e Steve Roden. Una poetica ‘dell’assenza’ (o ‘della solitudine’) che, a guardar bene, può ben trovare riscontro anche in generi musicali diversi dal suo: in Nick Drake come in alcuni dischi di Haino Keiji, magari passando per il Luciano Cilio da poco recensito in questo stesso spazio virtuale. Personalmente, ogni volta che ascolto la sua musica, non posso non pensare alla westcoastiana Animist Orchestra di Jeph Jerman, ché davvero tante sono le analogie. Spesso si parla di una musica che lasci all’ascoltatore una libera interpretazione, l’esercizio del libero arbitrio, ma si tratta di una musica che, in ogni caso, ‘è’; con Sigurtà entriamo nel mondo del ‘non è’, un universo ignoto, dove all’ascoltatore vengono donati solo brevi tratti per lasciare spazio al suono dell’ambiente e a quello dell’immaginazione. Come nel caso di Günter, sbaglia chi dice qui non si sente nulla, perché in realtà qui si sente troppo: il ronzare del frigorifero, il ronfare del cane, il concerto dei grilli e delle rane, l’auto che passa, l’alito della brezza, il passo silente del gatto e, soprattutto, il suono dei sogni, dell’utopia. “La vera macchina d’argento” non è il viaggio, la navigazione, ma lo strumento per viaggiare e navigare (con la mente) e in tale senso mi sembra appropriato parlare di psichedelia. La musica di Sigurtà è come il deserto di Sands-zine che, sotto la sabbia, cela tutto un universo. (...) [Etero Genio] |