E' il risultato di un incontro fatale. Poco meno di cinquanta minuti di sperimentazione immaginativa, lavorata ed evocata dall'esperienza digitale e analogica di Andrea Marutti e Fausto Balbo nell'incantata Vigevano.
Un volo pindarico che si perde (ritrovandosi ad ogni angolo, ad ogni dilatazione, ad ogni singola nota) tra saturazioni elettroniche e certe teorizzazioni cosmiche di un trentennio passato, magicamente astraente, cerebralmente opprimente.
Riferimenti colti(ssimi), manipolazioni a metà strada tra l'innovazione e il sovvertimento, con uno sguardo molto più che interessato alla San Francisco avanguardista degli anni '60 che rinchiusa nel Tape Music Center costruiva il futuro delle "macchine" sintetiche.
Opera alta. Di un altro mondo e di un altro spazio. Come il magnifico artwork "alieno" di Stefano "Sicksoul" Rossetti.
[Emanuele Tamagnini] |