[reviews] afe106lcd
brian lavelle: ustrina

 
sentireascoltare []
webzine, italy, april 2010

La forza di questi field recordings vecchi dieci anni (come nel miglior Basinski), e delle loro stratificazioni in droni sta nella proporzione e nell'equilibrio che delineano una continuità perenne fatta di slittamenti, passaggi che galleggiano, decomposizioni, dissonanze e sedimenti di suono.

Sembra esser stato composto in stato di sonnambulismo, l'ultimo lavoro dello scozzese Brian Lavelle licenziato dall'italiana Afe Records. A tratti ricorda il DJ Olive della Room40, quello delle Sleeping Pillows, sicuramente continua sulla strada dei due precedenti "Just a Song at Twilight" (Dust, Unsettled, 2006) e "Supernaturalist" (EE Tapes, 2008); ma la differenza, per "Ustrina", sta nella logica perfettamente isolazionista che lo caratterizza.

Suoni per spazi profondi e imperscrutabili verso i quali dirigersi grazie a un lento e denso spostamento orizzontale.


[Sara Bracco]

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