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mark hamn: je déchire l'ongle aux criminels

 
audiodrome []
webzine, italy, july 2007

Francesco Giannico/Mark Hamn è qui all'esordio su supporto fisico, dopo una serie di pubblicazioni per net label. "Je déchire l'ongle aux criminels" è un album complesso e ambiguo, perché dimostra come Francesco abbia rielaborato i propri ascolti per fabbricare un suo mondo e perché riesce a trasmettere sia serenità sia inquietudine.

Il glitch delle ultime due tracce, i suoni elettronici saturi, senza dimenticare il tentativo di incorporare la chitarra in un contesto ambient/elettronico, ricordano Fennesz, ma la melodia acustica di "À partir est d'ici la seule solution" riporta ai recenti percorsi di ripensamento del folk alla luce delle possibilità offerte dal digitale, non ultima la spinta a realizzare musica concreta utilizzando strumenti ormai molto semplici da reperire: è davvero molto indovinata la scelta di unire alla semplicità della chitarra il rumore dell'acqua che scorre e lo stridere di qualcosa di arrugginito, perché ci viene dato il senso di una quotidianità altrettanto semplice, mentre la chiusura tra alte frequenze e nel vociare della folla trasmette – e da qui l'ambiguità – l'inquietudine (appunto) di una partenza.

Lo stesso discorso vale per "Malaises Deuces", duplice sin da questo ossimoro, preso, come tutti gli altri titoli, dal poeta-bambino Arthur Rimbaud, figura anch'essa densa di contraddizioni: l'inizio è caratterizzato da disturbi abrasivi e da quello che pare il riverbero di una chitarra elettrica, un buio dal quale esce un raggio di luce acustico, che ci conduce pacificati alla fine del pezzo.

"Je déchire l'ongle aux criminels" induce a pensare alla nascita di un discorso preciso in Italia, tanti sono i progetti che ripensano strumenti non elettronici in un contesto ambient, ciascuno coi suoi modi e i suoi metodi (di recente viene da citare Fabio Orsi, Appleyard College, Selaxon Lutberg, ma anche l'Hue di alcuni frangenti).

Ancora più interessante, ma impossibile da sviluppare in sede di recensione, sarebbe vedere come in questi ultimi anni rock e ambient si stiano incontrando a metà strada, indipendentemente da quale sia il punto di partenza dei singoli progetti. In ogni caso, se tutte le uscite avranno questa poesia, sarà difficile che tale discorso venga a noia.

[Fabrizio Garau]

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