[reviews] afe094lcd
steve brand: looking into the other

 
audiodrome []
webzine, italy, july 2007

Steve Brand è compositore ambient e artista visivo: quest'ultimo aspetto è confermato dallo splendido artwork del disco, che ribadisce come una pubblicazione su CD-R possa essere professionale da ogni punto di vista.

Con "Looking Into the Other", Steve prosegue l'esplorazione di culture "altre", al fine di calarci in un mondo buio e vasto, nel quale riecheggiano suoni che sembrano appartenere a tribù primitive: percussioni, flauti e altri strumenti etnici si fondono con sintetizzatori quasi lisergici e altri campionamenti, cancellando lo scorrere del tempo.

Brand non conosce eccessi e fa del silenzio una delle sue armi, in quanto la presenza di percussioni non significa tribalismi incessanti e invasivi, ma solo suggerimento dello svolgersi di qualche misteriosa attività rituale in un angolo del paesaggio sonoro.

Steve, in virtù di questa forma di discrezione, si trova a dover affrontare una sfida: non far passare questo lavoro come un dischetto new age da negozio di erbe e altri prodotti della natura.

La vince non solo grazie al lavoro di ricerca sulla strumentazione, ma soprattutto in virtù dell'uso dei sintetizzatori, attraverso i quali riempie con dei veri e propri crescendo emozionali i grandi spazi che egli stesso consapevolmente crea (cito la mia preferita: "Where Two Great Rivers Meet").

Se diamo uno sguardo d'insieme a tutte queste caratteristiche, allora viene spontaneo pensare che Brand abbia imparato alcune delle molte lezioni ambient di Steve Roach (e di "Dreamtime Return"), ma senza divenirne anonimo epigono.

Ascoltare e giudicare: ci sta mezzo punto in più.

[Fabrizio Garau]

<< BACK