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luca sigurtà: la vera macchina d'argento

 
kathodik []
webzine, italy, october 2004

Seguiamo già da un bel po’ di tempo le prove del talentuoso Luca Sigurtà, uno dei nomi più interessanti fuoriusciti dal circuito di iXem, divenuto in breve tempo un punto fermo per ‘certa’ musica nazionale.

Lo seguiamo soprattutto perché, tra le attività dal vivo, le partecipazioni a svariate compilation e le autoproduzioni, di carne al fuoco ne ha messa su abbastanza e sempre con le capacità del grande chef. Per di più, con questa nuova uscita, una co-produzione tra Afe / S’agita (due etichette doc!), ha realizzato la sua miglior opera fin a questo momento.

Con "La Sindrome di Stoccolma", suo precedente disco, ci aveva aperto le porte del suo mondo, o per meglio dire, della sua visione del mondo, fatta di realtà familiari, di piccoli gesti quotidiani e contornata da quegli oggetti che ognuno può dire di aver usato almeno una volta nella vita. Una rappresentazione, la sua, astratta ma non tale da essere irriconoscibile o alienante.

In termini musicali le sue sperimentazioni sono molto vicine a quelle che troviamo nei lavori di Steve Roden e Bernard Gunter, mirabili maestri nei giochi di luce ed ombre, silenzi e piccoli rumori.

Suona gli oggetti proprio nella maniera in cui Magritte disegnava la famosa pipa e questo fa di Luca Sigurtà un’artista a tutti gli effetti (e il bellissimo formato della confezione nonché il disegno della copertina non sono sicuramente casuali).

Adesso il viaggio verso l’astrazione tocca il punto più lontano e 'La Vera Macchina D’ Argento' raggiunge un grado di sublimazione assoluto, diventando adesso qualcosa di estremamente unico e personale.

"La Vera Macchina D’ Argento - Parte Prima" si sviluppa per sottrazioni, in un divenire impercettibile che arriva a confondersi con i rumori d’ambiente fino all’annullamento totale della musica a vantaggio del proprio respiro, come l’estrema rappresentazione della vita. "La Vera Macchina D’ Argento - Parte Seconda", invece, nel suo risuonare come un’eco nella testa è un disperato tentativo di comunicazione. In mezzo, "L’ Assassino Minacciato" è una magistrale piccola sinfonia sospesa a mezz’aria.

L’ascolto in cuffia di questo disco è il più bel regalo che possiate farvi questo autunno.

[Alfredo Rastelli]

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