[reviews] afe054cd
raffaele serra: le spectre de la rose

 
oltre il suono []
webzine, italy, 2004

Collocabile idealmente in un area musicale intermedia tra l'elettronica d'impronta più "tradizionale" del precedente "Europe Endless" e le sperimentazioni più estreme di "The Third Mind", album uscito più o meno contemporaneamente a "Le Spectre de la Rose", quest'ultimo è un lavoro che, proprio per questa caratteristica, potrà essere sicuramente apprezzato da un pubblico molto vasto.

Molto elegante, raffinato, equilibrato seppure piuttosto vario, e ulteriormente valorizzato da una ottima qualità del suono.

Il disco alterna situazioni piuttosto diverse, passando dai momenti più statici e tesi dell'efficace brano introduttivo "Siege of the Unseen", alle atmosfere sognanti e oscure al tempo stesso, surreali e crepuscolari, dello splendido "Fog" e di "Dreaming Escape", dalle strane sonorità di "Garden in the Void" dove un pianoforte dal suono molto aggressivo è sovrapposto ad affascinanti registrazioni ambientali, alle sequenze ritmiche-sintetiche-elettroniche di "She Who Laughs" (evidentemente ispirato alla musica dei Kraftwerk), dalle atmosfere più "notturne" del lungo brano di chiusura "Night Flight" alle magiche sequenze costruite con il suono del santur in "Dark Interlude", senza dimenticare le originali miscele sonore, davvero difficili da descrivere, di brani come "Love Vs. Gravity" o le particolari sequenze d'organo protagoniste di "Stars Like Dust" e "Slow Fire".

Impossibile annoiarsi insomma, così come è impossibile non apprezzare questa nuova e ottima produzione Afe che, secondo la mia personalissima opinione, si colloca un gradino più sù del precedente "Europe Endless", grazie al maggiore spirito di ricerca che evidentemente caratterizza questo nuovo album, e alla sua più spiccata personalità e originalità...

[Giuseppe Verticchio]

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