[reviews] afe083lcd
ur: triadic memories

 
oltre il suono []
webzine, italy, may 2006

Nell'accingermi a recensire questo affascinante CD-R degli Ur, appena realizzato e presentato in una curatisima veste grafica da Afe Records, la mia unica difficoltà è nel dover constatare che tutto quanto mi è venuto in mente di scrivere in proposito durante l'ascolto (descrizioni, sensazioni, constatazioni varie, giudizi di merito e quant'altro...) concide in modo quasi esatto con quanto la stessa Afe Records ha scritto nel testo che accompagna, sul proprio sito web, la presentazione/promozione di questo nuovo "Triadic Memories".

Cercando di non lasciarmi condizionare troppo da questo fatto, non posso che confermare l'evidente matrice spiccatamante industriale che caratterizza le tre tracce (intitolate semplicemente Movement #1, #2 e #3) presenti su questo CD-R, seppure la più breve e relativamente "quieta" traccia centrale, peraltro di ottima fattura e forse la mia preferita, si adagia su situazioni sonore più para-statiche, sicuramente meno "caotiche" e "rumorose", lambendo quasi i confini della musica ambient, soprattutto laddove si inseriscono con grande efficacia dei "dolci", gradevolissimi, efficaci e dilatati suoni di fisarmonica.

"Movement #1" è certamente il brano più "diretto", aspro, crudo, aggressivo, impattante... Potenti e dinamici agglomerati sonori miscelati a suoni tesi allo spasimo, costruiti con distorsioni, feedbacks, pulsazioni basse e profonde, taglienti rumori metallici, voci umane in loops pesantemente processate...

Atmosfere cupe e pesanti che trovano il logico seguito, seppure in forma più "moderata", nel terzo movimento, nel quale, in aggiunta ad un loop ossessivo, drones elettronici di fondo, e altri elementi sonori già descritti, compaiono inoltre inaspettati suoni di glockenspiel.

Quando il brano sembra terminare, a conclusione di alcuni interventi vocali sussurrati misti a ronzii e disturbi elettronici, c' è in realtà da attendere un minuto circa di silenzio assoluto prima che il brano riprenda nuovamente (o forse è da intendersi come ghost track?) attraverso un lento fade-in, in un suggestivo crescendo di movimenti meccanici-circolari, rudimentali loops, crepitìi, drones, voci processate...

Un CD-R sicuramente piuttosto "crudo", di grande immediatezza ma anche di grande efficacia, che pur rinunciando evidentemente alla ricerca di soluzioni e forme sonore particolarmente sofisticate, "raffinate" e/o sperimentali, risulta ugualmente di grande fascino e di sicura presa.

[Giuseppe Verticchio]

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