[reviews] afe063lcd
the impossible flower: roots and fruits

 
sound and silence []
webzine, italy, may 2006

Un pregevole lavoro di musica discreta e 'luminosa' al di fuori di ogni confine e di ogni possibile classificazione stilistica. Pochi essenziali elementi, una chitarra, qualche effetto, qualche trattamento... Pochi suoni di altre sorgenti sonore, un piano, una voce... e con una elegante e raffinata semplicità Andrew David Daly è riuscito a mettere a segno, seppure a seguito di un periodo di lavorazione piuttosto lungo (le registrazioni del materiale qui presentato sono state effettuate tra il 2000 e il 2004, quando al suo progetto musicale The Impossible Flower ancora non si era 'aggregato' Gareth Dickson) un CD-R di incredibile gradevolezza, di estrema 'ascoltabilità', ma anche di intelligente ricerca, di moderata quanto efficace sperimentazione, di indubbia originalità...

Nella prima ampia parte, che è forse anche quella che ho apprezzato maggiormente, è soprattutto il suono di una suadente e sostanzialmente melodica chitarra acustica a caratterizzare i brani... Ora dolcemente arpeggiata, ora diversamente 'accarezzata', il suono delle corde, sovrapposto talora ad altri strati sonori 'fluidi' e perfettamente armonizzati, restituisce un senso di estatico 'calore', e piacevolissime emozioni...

Ascolto e la musica mi trascina con sé dolcemente... Nella mia mente si sovrappongono immagini, visioni, pensieri... Per alcuni minuti mi sovviene il ricordo di "Blackwhitemusic", un affascinante lavoro dell'ucraino Oleg Rumyantsev, da me già recensito per Sands Zine, che condivide molto, sia per stile, che per 'approccio' che per sonorità con la musica di Andrew David Daly che sto appena ascoltando...

Dal terzo brano la musica 'vira' poi su sonorità più minimali, sottili, astratte... Vibrazioni e rintocchi di campanellini, o comunque di non ben decifrati piccoli oggetti metallici... Quindi il quarto breve brano, "Recovery Position", con il suono sempre discreto e 'musicale' di un pianoforte, lievi interventi percussivi ritmici di sottofondo, miscelati, poco oltre, a probabili 'residui' di suoni di chitarra trattata e 'dilatata'.

Siamo al quinto brano, "Daybroke", e qui torna più distinto il suono della chitarra, stavolta in un contesto sonoro più marcatamente sperimentale, con presenza di strani effetti sonori percussivi, parti di sfondo mandate in 'reverse', e ancora il suono di note acute di pianoforte in loop verso il finale.

Ancora più confusi, elaborati e irriconoscibili i suoni del successivo "If we Sing", un brano di matrice più eterea, astratta-ambientale, quindi la conclusione con "Honey and Bees", una affascinante versione ampliata e 'rilavorata' in chiave più sperimentale del primo brano ("Bees and Honey"), che aggiunge ad esso un ampio uso di effetti, di parti mandate in 'reverse', il canto di una voice femminile, alcuni elementi percussivi profondi, sottraendovi invece gran parte della chitarra acustica, almeno nella forma più 'cruda' ed acustica che era stato possibile ascoltare nell'introduzione del CD.

Nel foglio di descrizione-promozione di "Roots and Fruits" che ho ricevuto da Afe insieme alla copia del CD-R leggo la dicitura "File Under: Post Everything"... Se desiderate ascoltare musica di gran pregio, 'sincera', 'luminosa', di grande qualità e raffinatezza, che vada al di fuori di ogni schema, e che sia davvero 'oltre' qualsiasi definizione e al di là di qualsiasi genere musicale 'preconfezionato' e stereotipato, procuratevi senza esitazioni questo magnifico CD-R e godetevi felicemente l'ascolto.

[Giuseppe Verticchio]

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