[reviews] afe054cd
raffaele serra: le spectre de la rose

 
sound and silence []
webzine, Italy, january 2004

Penso non ci sia bisogno di introdurre la figura di Raffaele Serra, coloro che non lo conoscono, e sono interessati a saperne di più, possono comunque trovare delle cose sul sito di Afe Records e su Sinewaves.

Ammetto che, sull’autore in questione, sono abbastanza ignorante anch’io, in ogni caso trovo che "Le Spectre De La Rose" è il lavoro più interessante della sua produzione più recente (diciamo di quella d’inizio millennio).

Non saprei come descriverlo, ma penso che definizioni come 'sinfonismo elettronico eclettico' e/o 'elettronica dagli umori pseudo-acustici' possano rendere abbastanza bene l’idea di questa musica.

Inizio trattando i due brani che mi hanno fatto scrivere, poco sopra, 'quasi sempre': She Who Laughs e Ticket To Anywhere. Il primo è succube di una poetica esageratamente kraftwerkiana (ho l’impressione che, per Serra, sia impossibile farne a meno) e il secondo, per i miei gusti, è troppo carico d’effetti elettronici in stile anni Settanta.

Al di fuori di ciò c’è una musica raffinata ed elegante, tinta degli stessi colori pastello che adornano la splendida copertina e che fanno pensare ai grandi maestri della pittura 'ukiyo-e'.

Si tratta di un suono enciclopedico, senza elementi predominanti, che raccoglie scampoli di industrial (Iron Dream e Sentinel) e di musica concreta (Stars Like Dust, Garden in The Void e Night Flight), così come rarefatte alchimie dalla memoria 'quartomondista' (Slow Fire) e tardo-psichedelica (Waterline).

La chiusura di recensione è, inevitabilmente, dedicata a quelle che sono le mie gemme preferite: i due deliziosi acquerelli semiacustici chiamati Fog e Dark Interlude, e infine, soprattutto, Night Flight, impossibile trait d’union fra Deep Purple e Joy Division.

Provate, potrebbe nascere un feeling.

[Etero Genio]

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