[reviews] afe032lcd
true colour of blood: the significance of secrecy

 
white noise []
webzine, italy, 2001

"No keyboards or synths were used in the production of this album". Queste parole scritte all'interno della pregevole confezione del CD sono il manifesto di questo disco.

Quando Andrea di Afe mi ha consegnato il disco in questione ci ha tenuto proprio a sottolineare questa cosa, che effettivamente crea subito una certa curiosità nei confronti del lavoro, facendo viaggiare l'immaginazione ancor prima di aver premuto Play sul lettore: che tipo di suoni possono essere costruiti, deprogrammati, alterati e prodotti da una chitarra?

Già, perchè il Dio della monoteistica religione del rock è stato qui usato per produrre l'anti-rock, un concentrato di tutto ciò che un normale amante di riff, assoli e tecnica chitarristica riterrebbe essere semplicemente il frutto di un errore. Ma ben vengano questi errori, dico io, se i risultati sono questi!

Dark-ambient, decisamente di ottima fattura, supportata a volte anche da parti di percussioni molto soffuse, per evitare che l'eccessiva predominanza lenisca l'effetto atmosferico dei brani, tutti, lo ripeto creati con l'ausilio della chitarra come strumento portante, sebbene successivamente i suoni siano stati manipolati e rielaborati. Devo dire però che, non fosse stato per la scritta all'interno, l'ultimo strumento a cui avrei pensato è proprio la chitarra, perchè assolutamente non si riconosce.

L'impostazione del disco produce sonorità profonde ma mai completamente chiuse, lasciando a tratti spazio ad improvvise "aperture del suono", riconducibili in certi momenti a Never Known, sebbene quest'ultimo utilizzi anche a completamento suoni "naturali" mentre TCOB costruisce momenti più solari solamente modificando la struttura dei pezzi.

A dare un tocco di dinamicità le percussioni che entrano a volte a rendere più "movimentato" il tutto incastonandosi bene nel contesto per via di un'intelligente scelta di utilizzarle con una timbrica molto lontana ed evitando effetti troppo violenti che avrebbero rovinato l'atmosfera (non abbiamo certo il percussionismo estenuante degli Mz.412).

Tutto il lavoro segue coordinate molto cupe, ma durante lo scorrere dei minuti risulta tutt'altro che statico, si produce invece in una serie di modifiche che bisogna ascoltare con attenzione in quanto non vi sono inserti di campionamenti o tastiere, il tessuto sonoro è un'unica entità che lentamente si modifica.

In chiusura il brano che più si discosta da tutto il lavoro, tramite un approccio più fisico e movimentato proprio nelle scelte di base dei suoni, un episodio diverso per concludere. Al momento non so quale sia il livello di distribuzione del CD, limitato per altro a 250 copie, ma se volete entrarne in possesso (cosa vivamente consigliata) potete rivolgervi direttamente ad Afe.

[Dav WN]

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