[reviews] afe100cd
logoplasm: testa piena d'orche

 
rockit []
webzine, italy, may 2008

Una lunga suite ambient addormentata tra paranoia e lirismo paesaggista. Estradizioni da LFO subacqueo (perennemente teso sotto la superficie picchiettata di campanellini) introducono dialoghi confusamente sovrapposti ma dal clima cordiale, scherzoso.

Un ossimoro Lynchiano, come i suoi movimenti di macchina rallentati e alienanti che si bloccano incessantemente sul dettaglio apparentemente più inutile della scena: la quotidianità gioiosa di una voce femminile può essere pure lacerante.

Stasi frapposte a note strapazzate di una chitarra pseudo-folk anticipano lo schema canonico di acqua-pioggia-tuono-vento... Atmosfere naturalistiche che di primo acchito appaiono scontate, e invece riescono a pennellare con gusto un paesaggio complesso ed affascinante.

Traspare una poesia non comune, come se quegli istanti non assomigliassero a nient'altro. Il racconto è filtrato dalle emozioni e dai corpi, rivestendo i loop di odori e proiezioni mentali in un'estetica fatta di variazioni luminose e puro Romanticismo d'ambiente.

[Marco Verdi]

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