[reviews] afe062cd
punck: nowhere campfire tapes

 
sound and silence []
webzine, italy, april 2005

La materia prima del nuovo disco del ravennate Punck sembra essere l'acqua, com'è per la vita, sia per quanto concerne i suoni che lo compongono sia per quanto concerne l'umore che lo permea, e pure per una confezione che dall'acqua cattura candide fantasie invernali.

Un altro polo del CD, accessorio basilare seppure non materia prima, è rappresentato dalla voce umana che, da sempre, riveste un'importanza fondamentale nell'economia sonora di Punck.

Anche se gli elementi usati nell'alchimia, acqua voce e quant'altro, non sono una sua prerogativa, il composto che ne deriva risulta essere affatto particolare, e ciò che emerge è quel profondo senso d’angoscia, raro da trovare in altri musicisti elettro-elettronici italiani, che finisce per stigmatizzare indelebilmente tutta la sua musica.

È forse un caso se in una vecchia compilation distribuita in rete, dove ogni brano era associato ad un'immagine, Punck scelse un dipinto di Edvard Munch come contraltare alla sua traccia sonora?

E se "Adriatico lisergico" è un titolo che può far pensare ad un trip psichedelico, la psichedelica di Punck è la stessa dell'hobo di Tim Buckley e non certo quella dei ‘conigli bianchi’ jeffersoniani.

Questo è "Nowhere Campfire Tapes", con le sue atmosfere avvolgenti e sature di malinconia; atmosfere solenni, ma mai pompose, che vengono sovente disturbate da refoli di rumore e segnate, in "Tsunami Notes", dalla voce recitante di Paolo Ippoliti.

"Tsunami Notes": l'acqua può essere un elemento di vita, ma anche un elemento di morte, e nessuno può saperlo meglio di un ravennate, la cui memoria storica è letteralmente imprigionata fra un mare (anche) atroce e ammorbanti paludi.

Nessuno come Punck può sapere che alle festose estati, piene di vita, di folla, di sole e di venditori ambulanti, fanno seguito inverni nebbiosi e ventosi nei quali le spiagge sono deserte e puoi camminarci per chilometri senza incontrare anima viva.

Nessuno come Punck può sapere che ai ricchi carichi di spezie e ori si sono sostituiti quelli di immigrati affamati... Lo tsunami ci coinvolge tutti, lo tsunami è dentro di noi, cancro che ci rode, acqua che si consuma in un continuo e perenne processo di evaporazione. Non ci resta che ‘urlare’.

Un applauso a Punck che a piccoli passi, con modestia ma determinazione, sta trovando una collocazione sempre più definita nel panorama della musica italiana.

P.S.: in realtà il CD non dura i 56 minuti segnati dal display perché, alla fine del quarto brano, ci sono circa dieci minuti di silenzio che preludono ad una ‘reprise’ sospesa fra danza sciamanica e paranoia dark-industrial. Vi consiglio di ascoltarla.

[Etero Genio]

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