[reviews] afe059cd
telepherique + maurizio bianchi: zehn tage (touka)

 
sound and silence []
webzine, italy, august 2004

Maurizio Bianchi, probabilmente (sicuramente) dopo Laura Pausini è l’artista italiano più rispettato all’estero.

Telepherique invece è un progetto solista nato nel 1989 per volere di Klaus Jochim che ha poi successivamente ampliato la formazione grazie all’inserimento di moglie e fratello. Ha collaborato con gruppi come Contagious Orgasm, Brume, Aube e molti altri ed è fondamentalmente dedito alla creazione di strati sonori pervasi dal forte utilizzo di suoni naturali.

Le due prospettive (quasi ambient per Bianchi e la visione concreta per Telepherique) si ritrovano ora accomunate in questo intrigante prodotto. "Zehn Tage" ("Ten Days" in inglese) è lavoro raffinato che ben richiama l’idea base.

Il disco è un tributo a quei dieci giorni di Ottobre dell’anno 1582 che Papa Gregorio tredicesimo eliminò per dar vita alla riforma del vecchio calendario creando in questa maniera l’attuale sistema gregoriano ancora in uso. Dieci giorni perduti per sempre quindi, il tempo continuamente piegato alle esigenze ed ai voleri dell’uomo, ma la comprensione della sua vera natura rimane sempre fuori portata nella sua immensa infinità.

Questo il concetto, musicalmente si rilevano le due anime fondersi in maniera coerente e credibile con particolari attimi piacevoli come nel caso del terzo e sesto pezzo ma dispiace dirlo, anche di attimi d’indecisione come nell’orrido quinto brano che annega in una battuta antica come la Juve e nell’ottavo brano dove spunta un’onda dub piuttosto scontata.

Piace molto invece dicevamo la vena ambient serena e leggiadra che solca quasi tutto il lavoro.
Ammalia il senso quasi psych che spesso si materializza durante l’ascolto, la ciclicità di alcuni suoni che ci accompagnano quasi a scandire il tempo che scorre, ma qualcosa eppur non torna. Spesso si ha la sensazione che le idee siano state esposte con troppa fretta non curando adeguatamente dettagli che maggiormente a fuoco avrebbero potuto rendere l’opera molto, ma molto più piacevole di quello che già in realtà è.

Ma sono solo dettagli, ed ai sostenitori di Maurizio Bianchi non interesseranno più di tanto. Intanto il tempo scorre...

[Marco Carcasi]

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