[reviews] afe058lcd
de fabriek: quatro-erogenic-occupy theme's part II

 
sound and silence []
webzine, italy, august 2004

Quatro-Erogenic-Occupy Theme's Part II” è l’ideale seguito del CD uscito nel 1999 per la Moloko+ e rappresenta anche il gradito ritorno per una sigla quasi oramai storica nel campo di certa musica sperimentale.

Si parla di alieni in questo lavoro, contatti realmente avvenuti e falsi storici, paura dell’ignoto e forte senso di apertura. Edizione come da tradizione di casa Afe a dir poco spettacolare che da sola vale l’acquisto; e la musica?

Per quanto riguarda il contenuto sonoro dell’opera va detto fin da subito che è poco meno che stupendo nella sua impalpabile consistenza che parla realmente una lingua che spesso flirta con l’ignoto e si avviluppa su se stessa in un propiziatorio cantico del prossimo possibile incontro.

L’apertura affidata alle mirabili melodie plananti di "Spacewalking" è splendida e la successiva "Otherworld Lifeforms" cala un altro asso fatto di progressioni chitarristiche in odor Popol Vuh da brividi.

Il contatto auspicato con le altre forme di vita pare realmente prender corpo man mano che l’ascolto prosegue, spruzzi Kraut, sottili filamenti ambient a solcare lo spazio disponibile, ricerca mai fine a se stessa; in poche parole una propensione verso una sorta di comunicativa sciamanica sbalordente.

Strutture mantriche che rincorrono strane voci, effluvi folkloristici come nella torrenziale "The Comet Dance" concretamente da visione alterata, la forma ballata che si perde in camere d’eco siderali, chitarre cristalline, delicate strutture quasi filmiche che divengono distese ampie e lunari dove il messaggio di pace universale sembra oramai fatto compiuto.

Dell’aggressività di certi trascorsi industrial rimane giusto flebile traccia in qualche suono catacombale all’orizzonte dove si adagiano melodie luminose come scia di cometa. Tutto mirabilmente centrato.

In "A Call From Aliens" compare anche un assolo di space-guitar che se mal calibrato ci avrebbe costretto a fuggir lontano ululando dal dolore ed invece sorridiamo felici mentre par di sentire l’alitare dei venticelli cosmici al largo di Marte. Perfettamente calibrato.

L’alien skin nel quale è contenuto il CD è realmente qualcosa di estraneo alla nostra percezione come d’altronde spesso e volentieri è questo CD. Peccato che la notte di San Lorenzo sia già passata, questa sarebbe stata la colonna sonora ideale. Ci rifaremo il prossimo anno; nel frattempo buon ascolto e speriamo in futuri contatti extra-sensoriali. Con tutti i possibili sfregamenti tattili che ne conseguiranno.

[Marco Carcasi]

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