[reviews] afe025lcd
bad sector: retrovirus

 
white noise []
webzine, italy, 2002

Uscita di notevole rilievo per l'etichetta di Andrea Marutti, mente di Amon e promotore tramite Afe di molteplici frontiere sonore. Questa volta però il nome ci spinge dritti negli abissi della Dark Ambient di scuola italiana, anzi il nome qui presente è tra gli esponenti più rinomati del settore: Massimo Magrini in arte Bad Sector.

Questa edizione particolare esce in sole 333 copie (non so se quando leggerete questa recensione ne saranno ancora disponibili), e raccoglie materiale di Bad Sector disperso durante gli anni in svariate tapes, compilation e via discorrendo, passaggi quasi obbligati e di valore ma che spesso frammentano la produzione, ben vengano dunque operazioni di questo tipo, soprattutto se a beneficiarne è uno dei più incredibili progetti italiani (io direi europei).

La capacità di questo progetto di tessere trame sonore al di fuori degli standard dell'Ambient più tradizionale è evidente in tutte le sue uscite e la cosa non fa eccezione per questo CD-R, come sempre in bilico tra sbandate rumoriste (mai fini a se stesse o alla cacofonia pura e certamente diverse dal power noise) registrazioni captate da trasmissioni radio, samples dei più svariati e tutto quel bagaglio particolare che ha permesso a Bad Sector di distanziare buona parte dei nomi alle prese sempre e solo con quattro campioni effettati.

Massimo Magrini sembra essere un pirata dell'etere pronto a catturare ogni suono e rimodellarlo in forme para-musicali. La ricerca del suono è una delle componenti più interessanti di questo progetto che grazie a questa attitudine positiva riesce sempre a creare attesa e curiosità per ogni nuovo lavoro.

Vediamo di dare una panoramica dei pezzi contenuti in questo dischetto, fortunatamente anticipo che il fastidioso "effetto compilation" è stato evitato, quindi il disco regge bene anche se ascoltato tutto di fila nonostante il materiale arrivi da diversi archi temporali. La traccia di apertura è veramente superba, un campione vocale distorto su una base noise (e detto così sembra poco ma nelle mani giuste il risultato lo si sente) ci proietta subito nel mondo di Bad Sector, una sorta di visione anomala della scienza.

Le strane alterazioni elettroniche del terzo pezzo o le più siderali infezioni Ambient del quarto brano. Un lavoro che spazia, riassume come deve essere brani che sarebbe stato un delitto non reperire. Consigliatissimo non solo a chi già possiede gli album ufficiali. Bad Sector, ovvero la tecnologia nella sua massima espressione.

[Dav WN]

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