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Amon: Foundation

Details
Label: Eibon Records / Afe [amn053/afe070cd]
Format: 2xCD in gatefold heavy cardboard digisleeve with inner sleeves
Tracks: 6 + 6
Playing time: 66:54 + 63:19
Release date: April 2005
Track list
cd 1

1. Prepare to Leave 7:43
2. Uhura Photons 6:04
3. Time is Waiting 9:53
4. Mopula 16:25
5. Tanit Zerga 12:00
6. Hiram Roi 14:50

cd 2

1. Foundation 7:34
2. Osirion 12:02
3. Secret Chamber 11:24
4. Lost 8:55
5. Darkside Return II 7:32
6. Gateway 15:49
Press release
"Foundation" is an Eibon Records / Afe co-production that comes in the form of two full-lenght CDs packaged in a beautifully designed heavy cardboard sleeve.

It features most of the tracks originally contained on the first untitled Amon album which was out on Murder Release in 1996, the whole "Mer" limited edition CD-R released by Blade Records in 2000, and a few unreleased/rare bonus tracks.

Popular demand for a "Mer" second edition has always been high, and five years later from its original release it's time to make it available to the public again along with an improved version of the untitled Amon debut CD.

All the tracks on "Foundation" were performed and recorded by Andrea Marutti between September 1995 and April 2000 at Lips Vago Digital Studio and were fully remastered and post-produced on purpose of this release.

"Foundation", the title track, was sourced from a Memory Moog improvisation played by Riccardo Marmugi.

"Prepare to Leave" was originally released by Eibon Records on the "Dissolution Fahrenheit" CD compilation back in 1997.
Reviews
Paolo Ippoliti, April 2005

I think I can see them now: people in the immediate future, reviewing this double set just after it's out and writing down dark ambient as if it was the most proper thing to do. I can see them now, settling for the easiest explanation, classifying and taxonomizing, the you-know-what of simple references and shiny truth-skipping. But you know what: the first disc preview went on and on, it was late at night, I was standing at the window, looking outside: tiny distant stars and the darkest still shape of the hill guarding the valley below: there was a huge, shiny grey cloud swallowing half of the landscape: it looked exactly as a spaceship made of fog. And it was so damn perfect, with Amon trademarks sounds and scapes eating the whole of my ears: and it struck me: I thought: how about spaceships made of sound? Damn, the man who played these tracks knew exactly what he was doing! The fact being: disc one will bring you way afar, lead you astray onto a cosmic derive: by the end of it, you'll find yourself two-points shot from Andromeda: and depending on your mood disc two could either push you further onto black hole regions or bring you unsafely back home should you really desire it. The box-shaped ticket you're about to buy will grant over two hours of deep space travel at a time: and you will use it as long as needed, back and back again. No money-back guarantee here: you won't be needing them among asteroid belts and comet tails. Space is just a press play away. Consider yourself warned.


Eugenio Maggi / Chain D.L.K., June 2005

Andrea Marutti (Amon/Never Known) has never been particularly prolific, wisely focusing on quality rather than quantity. So, while waiting for a brand new Amon disc after the "Nona" EP on Amplexus, here is a much welcome re-release of works from 1995 to 2000. Included in the two CDs are the eponymous debut on Murder Release (1996), the contribution to the "Dissolution Fahrenheit" sampler (1997), and the ltd. edition CD-R "Mer" (Blade Records, 2000), all sold out long ago. This is 100% Amon-style dark ambient, as in the masterpiece "The Legacy": majestic, claustrophobic yet "spacey" (in a Lovecraftian sense) drones full of crawling bass frequencies and metallic reverberations. Catacombs and alien civilizations have alway been Amon's graphic and conceptual extremes, and his pieces do evoke both. Get this and learn why this project has gained a cult status among ambient-industrial aficionados.


Giuseppe Verticchio / Oltre il suono, July 2005

Prodotto in collaborazione tra Afe (l'etichetta dello stesso Andrea Marutti) ed Eibon, questo doppio CD, presentato in una elegante confezione, propone, in versione rimasterizzata e con alcune variazioni rispetto ai brani contenuti nelle edizioni originali, la ristampa congiunta del primo CD "Amon" uscito originariamente nel 1996 per Murder Release e il successivo "Mer" uscito in edizione limitata su CD-R nel 2000 per Blade Records. Relativamente al primo CD, il brano introduttivo "Regula #1" è stato sostituito da "Prepare to Leave", precedentemente apparso nel 1997 nella compilation "Dissolution Fahrenheit" realizzata da Eibon, mentre a proposito del secondo CD è da segnalare l'inserimento del brano "Lost". Inserendo il primo CD nel lettore, e procedendo nell'ascolto, ciò che stupisce, prima di ogni altra cosa, è l'idea che questa musica, concepita e registrata esattamente dieci anni fa (ad eccezione del brano "Prepare to Leave"), si mantenga tutt'oggi perfettamente attuale, senza che il tempo trascorso ne abbia minimamente intaccato lo "smalto", la "proponibilità", il valore oggettivo... In queste prime registrazioni siglate "Amon" Andrea Marutti già metteva perfettamente a fuoco la sua idea di un progetto musicale di impronta fortemente statica e oscura riconducibile a quel genere comunemente definito dark-ambient del quale, in poco tempo, sarebbe divenuto uno dei maggiori protagonisti e punti di riferimento a livello internazionale, grazie anche all'interesse e al supporto di una prestigiosa etichetta come Eibon, che negli anni a venire avrebbe realizzato altri due capolavori assoluti nel panorama della musica dark-ambient siglati Amon, l'ormai esauritissimo "El Khela" (a quando una nuova edizione?) e "The Legacy". Le masse sonore sprigionate da Amon in queste sei tracce sono letteralmente devastanti, le onde di basse frequenze fanno vibrare il mio stomaco prima ancora che la sedia dove sono seduto e le pareti della stanza nella quale mi sono "ritirato" per l'ascolto, e osservando la risposta "fisica" dei woofer alle pesanti sollecitazioni sonore mi rallegro di aver scelto per il mio impianto stereo diffusori con woofer di generose dimensioni e membrane e sospensioni sufficientemente rigide da poter "contenere" efficacemente l'aggressione di tanta devastante potenza... Ma non ci sono solo basse frequenze... Sovrapposte ad esse una varietà di altri suoni stratificati ora più sommersi ora portati in primo piano (onde elettroniche, sibili, metalli, boati, suoni sintetici, altri drones...) restituiscono ad ogni brano un'impronta caratteristica ed una forma diversa, il tutto per un' ora abbondante di musica (66:54 per l'esattezza, ma poi c'è ancora il secondo CD da ascoltare...) di grande intensità e drammaticità... Per quanto riguarda il contenuto del secondo CD, è possibile fare riferimento a quanto già scritto poco sopra a proposito della recensione di "Mer", e aggiungo soltanto che l'inserimento dell'affascinante e "profondo" brano "Lost" (della durata di quasi nove minuti), non presente sulla precedente edizione, impreziosisce ulteriormente un disco che già avevo definito ottimo.


Andrea Ferraris / Post-It Rock, October 2005

Un sodalizio che si ripete quello fra Afe ed Eibon, le due etichette si erano già incrociate in occasione dell'uscita di True Colour of Blood. Quale occasione migliore per uno sforzo congiunto se non quella di una colossale doppia raccolta di Andrea Marutti targata Amon. Questo doppio CD raccoglie l'ormai irreperibile full-length che era stato stampato dalla Murder Release nel 1996, il limitatissimo CD-R "Mer" uscito su Blade Records nel 2000, ed alcune tracce inedite o bonus. Credo che le parole con cui la Eibon descrive Amon come una vera e propria "leggenda dark ambient" siano appropriate oltre che indirizzare chiunque stia leggendo nei territori calcati all'interno di questo disco. Lande desolate, verrebbe da dire facendosi suggestionare dalla copertina e verrebbe da aggiungere "aree arse dal sole", ma sinceramente più che di processi di desertificazione credo che si possano utilizzare le inflazionatissime parole di Sun Ra: "Space is the place". La maggioranza delle tracce (per esempio Prepare to Leave, Osirion e la title track Foundation), sembra ricostruire un ambiente siderale/niotico per il super-feto di Kubrick, quando non ricorda addirittura gli esterni fatti sull'astronave della celebre odissea spaziale (ed essere messi in parallelo con Ligeti in un film impostato sulla colonna sonora non è cosa da tutti). Sull'altro versante invece si trovano pezzi come Uhura Photons, Secret Chamber e Mopula che si concedono a spiragli di melodia per quanto chiaramente non si tratti certamente di melodie alla Brian Eno. Il disco è corposo e molto omogeneo (infatti nonostante le distinzioni fatte sopra non si tratta di due tipologie di pezzo), quelli più consumati fra di voi, o meglio i più pratici del genere, credo che non potranno fare a meno di notare che, contestualizzando le tracce del 1996, Amon era sorprendentemente al passo con alcune delle migliori cose che ruotavano attorno al filone "dark ambient" ed al giro isolazionista. Potremmo dire Aura piuttosto che Thomas Koener, o Eclipse invece che Final: i drone non vengono mai tagliati in modo brusco, i suoni e le atmosfere si sovrappongono in modo graduale tanto che lo stordimento durante l'ascolto è da mettere in conto come un effetto collaterale. Drones bui ma non si respira aria "death ambient" o nessuna atmosfera stile Cold Meat Industry… Provare per credere.


Fabrizio Garau, Audiodrome, April 2007

Amon è il nome di uno dei progetti di Andrea Marutti, l’uomo dietro alla Afe Records, etichetta di musica elettronica/sperimentale. "Foundation" comprende la ristampa del primo CD di Amon uscito nel 1996 per Murder Release, e la ristampa del CD-R "Mer", uscito in edizione limitata per la Blade Records nel 2000: c'è qualche minima differenza rispetto agli originali per quanto riguarda i brani, racchiusi in un packaging molto ricercato come vuole la tradizione sia di Eibon e sia di Afe Records, che hanno collaborato per la pubblicazione di questa raccolta. Poiché queste sono le prime uscite con questo nome, risulta più facile afferrare il filo del discorso di Andrea Marutti, qui presentato in tutta la sua semplicità ed efficacia, ovverosia in tutta la sua stupefacente atemporalità. Il suono è omogeneo e i singoli drone ed effetti che vi galleggiano producono quelle minime increspature che differenziano e danno un’identità a ciascuna traccia. Amon è dunque elettronica essenziale, spesso inserita in un contesto dark ambient, ma che forse si abbevera solo alla stessa sorgente di questo genere, perché si colloca in un punto d’incontro tra certo industrial e sperimentazione elettronica, risultando solo in un secondo momento - e quasi per deduzione - adatto alla sensibilità ad esempio di un fan della Cold Meat. Nonostante sia fuori di dubbio cupo, si appoggi su drone, basse frequenze e viva grazie a tempi dilatati al massimo, Amon è infatti privo di elementi "gotici" (campane, cori monastici…) e "horror" (i rigurgiti infernali e cavernosi di Lustmord), piuttosto possiede la capacità di evocare atmosfere allo stesso tempo arcane, come il nome suggerisce, e fantascientifiche (il concept si basa sull’archeologia spaziale), quasi fosse la colonna sonora di film come "Solaris", "Odissea Nello Spazio" o il più recente "Sunshine" di Danny Boyle. Forse per questo è spontanea la ricerca di affinità elettive – e non solo – con la kosmische musik, ma anche – per quanto mi riguarda - con i Contrastate, gruppo inglese capace di creare un sound ipnotico, primordiale e sospeso, per questo anch'esso ricordato soprattutto dal pubblico industrial-dark ambient, pur trovandosi in una zona intermedia dove alcuni cliché non hanno cittadinanza. Chiunque sia un minimo avvezzo a questo tipo di impostazione musicale non può non raccogliere la sfida dell’ascolto e rinunciare al recupero di questa raccolta.


Philippe Blache, Prog Archives , April 2009

The essential Amon material and the ultimate collection of sonic-subterranean electronic drone rituals. "Foundation" is released as a double album. The first chapter includes early materials and the second chapter is a collection of later materials taken from "Mer". In this review, my attention is focused on the first chapter. The sound materials selected for the occasion features stunningly conceptualised organic drones suspended on a blackened chaosmic surface. With voluptuous spherical sounds and static electronic textures "Prepare To Leave" rises from the dark abyss. Emptiness is real, the abyss is under our feet and the chaos is upon your head. Ghosts and ancient deities seem to surround us in a somnabulic carnival. "Uhura Photons" is nightmarish, densely burgeonning dronescape which includes an amalgam of dissonant / consonant electronic vibes. It seems to resonate in a blackened cosmic whole. "Time Is Waiting" is made of intwined linear buzz with crescendo and creeping echoing noises. "Mopula" is a cerebral-paranormal electronic soundscape that is delicately floating in deep astral space. A personal favourite, beautiful eerie ambiences to relax and to meditate on the ruins of metaphysical time. "Tanit Zerga" provides a low-fi timbral drone progressively covered by abstract electronic scintillations. A very immersive, static and low environmental piece. The album closes with a majestic crepuscular, monotonous electronic epic which includes subtle sonic minimal melodies. Highly recommended and a legitimate introduction to Amon's typical musical world.